Alida Cavallini, alias Sora Cecioni, va incontro al suo destino di pacchista

Le stelle sono tante, milioni di milioni... Ovvero, i biglietti della Lotteria Negroni venduti dalla signora Alida Cavallini,  al secolo la Signora Cecioni, in 36 anni di onorata carriera. Bene, adesso ribaltiamo il gioco delle parti e vediamo cosa succede...

Semplice, in quel di Fiano Romano, la sora Cecioni sale in groppa al suo fido destriero, una lambretta ereditata da Don Chisciotte, e galoppa a spron battuto sulla S.P. Tiberina. Destinazione del lungo e periglioso viaggio: Roma, la citta eterna e, scendendo nel dettaglio, lo studio dove si vincono i milioni. E dove ogni tanto ti fanno girare i mulini a vento a mille all'ora. E' quello che è capitato alla nostra sora Ferillona bionda. La sua partita è la rappresentazione della sfiga sott'olio. Sorteggiare in tempi prossimi alla velocità della luce 500000 e 250000 euro non è esattamente roba che capiti tutti i giorni. Ma se si pensa che, dietro all'immane misfatto, c'è di lo zampino di Maria Vinciguerra alias la Maionchi, nonchè della New Entry lucana (la new entry porta soldi, poche storie, lo sanno anche i Sassi di Matera)... Beh, allora,  foooooorse, l'evento era da mettere in preventivo.  OK... Che dire poi del pacco matto? La nostra concorrente desidera tenere a tutti i costi il pacco datole in affidamento dalla sorte. E, guarda caso, cosa le riserva la capricciosissima scatola? LA  PRECETTA AL CAMBIO PACCO SEDUTA STANTE. Ah, fin qui, poco male... Tanto Alida si libera del PENNACCHIO E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI.... Bene, molto bene. E allora qualcuno si prenda la briga di spiegare alla gentile signora i retroscena di una situazione raccapricciante... Che fine hanno fatto i rimanenti premi della zona rosa-rossa? Risposta semplice... Pappati in un battibaleno dalla grande bestia. La stessa che alle 21.10 costringe Alida alla resa umilante... Accettare l'offerta provocatoria di 20 centesimi per non soccombere alla sola suprema... Un centesimo...
Povera Sora Cecioni. Non è così che doveva finire!