26 agosto 2012

Santino Delicati, Sapore di Sfiga che ho sulla pelle, quando esci dal pacco...














La sfortuna torna a segnare il destino dei concorrenti. A farne le spese è il Santino Delicati dell'Umbria, immolato all'altare delle somiglianze maxiane, come Gino Paoli del Tiburtina.


Si parte già in salita fronteggiando le incognite del pacco X, e, manco a farlo apposta, i 110000 Euro vengono crudelmente depennati dalla colonnina nera del montepremi extra.
Il nostro indomito vecchietto accusa visibilmente il colpo, ma è sufficiente una scrollatina di spalle per ripartire di slancio e lasciare nello specchietto retrovisore quel dannato incidente di percorso.
Ancora 2 tiri per stanare il coccodrillone dei pacchi e incrementare l'eventuale vincita della serata con un bonus di 4000 Euro.
Il primo tentativo non sortisce alcun effetto, ma almeno il nostro Gino Paoli digerisce del tutto quel rospone ingoiato a inizio partita.
Che bello sentirsi leggeri come una PIUMA!
Sfortunatamente, per combattere il prossimo round, occorre ben altro che un peso piuma...
Quando l'avversario da affrontare è quella Zella incarnata nel campione siderale dei pesi massimi non c'è trippa per quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due. Non ce ne voglia il coccodrillazzo se non gli tributiamo i consueti onori della cronaca, è che qualcosa di più sconvolgente sta covando nei recessi di quel terzo pacco. Ancor prima di rivelare al mondo il premio da devolvere al Water Closet, Max mette la quarta e sfreccia sotto il loggione per onorare la sua promettente carriera di lanciatore di mattoni. Ornella Vanoni, la moglie di Gino Paoli, dal suo divanone rosso, storce il nasone adunco come se subodorasse qualche fregatura nell'aria. E ne ha ben donde! Perchè il suo è un fiuto da segugio, approvato con tanto di certificazione DOC dall'Associazione Italiana Amici dei Tartufi. La prova di questa inconfutabile verità giace nel pacco del Giorgio Valdostano, detentore di un cioccolaton tartufon dal modico valore di 500000 Euro. Al povero destinatario di questa gabola d'autore non resta che scrutare gli oscuri nuvoloni del cielo e tirare in ballo la scarogna. 
La storia insegna che non sarebbe male prendere qualche doverosa precauzione per mettersi al riparo dai capricci del dottor destino. Una sbirciatina all'oroscopo, potrebbe fare al caso del nostro sfortunato concorrente. Forse Ilaria (Liguria), astrologa ufficiale dello Studio, potrebbe scorgere qualche congiuntura degli astri favorevole e dare il la alla riscossa. Mai, come in questo caso, quel forse ha una ragione d'essere, come si deduce dalla dicitura "15000" stampata all'interno del pacco-oroscopo. 

- Va bene! Devi giocare sui rossi che ti sono rimasti. - chiosa Max

Una smorfia di malcelato scontento si staglia sul viso del nostro Sempreverde Paoli, un ritratto che non lo vede tanto in sintonia con i suggerimenti ammanniti dal conduttore. 

- "Si, magari poteva uscire qualche pacco blu... Così, tanto per gradire!" - sembra borbottare nella camera dei suoi irrequieti pensieri. 

E come dargli torto, quando un uppercut da antologia è in rotta di collisione sulla sua nobile ambizione di pareggiare il conto con la sorte voltagabbana? 
Come la mettiamo poi, se a tirare quel cazzottone, non è una leggiadra pulzella, bensì il forzuto Iuri Chechi della Basilicata?
Beh, a onor del vero, il nostro Obelix lucano voleva solo battezzare il suo pacco, un modo machoman di intercedere per la buona sorte di Santino. Purtroppo le cose sono andate maniera diametralmente opposta ed ecco spiegato il malconcio Gino Paoli a bordo ring con tanto di 250000 euro-stelle in orbita sulla sua capoccia... Dieci... Nove... Otto... Sette... 

GONG!

E' stato bello scherzare, giocare con qualche metafora colorita, per tessere le fila del raccontino, ma è doveroso ricordare il grande coraggio e lo spirito di abnegazione mostrati dal nostro Santino per superare gli ostacoli e le tribolazioni che hanno funestato il suo percorso esistenziale... La guerra, i sacrifici di una vita spazzati via in pochi attimi dal terremoto, ma soprattutto la prematura perdita del figlio appena ventenne. 
Se solo il destino potesse ridargli almeno l'1%  di quanto gli ha tolto ingiustamente... 
Questo emerge dalle righe commoventi della letterina vergata di suo pugno. Quell'affetto ghermito dagli artigli crudeli del destino vive perennemente nel suo cuore e lo accompagna al tavolo da gioco, materializzato nella tenera figura di un peluche. Uno straziante messaggero dei ricordi che fa vibrare le corde della commozione del destinatario. A Max spetta l'ingrato compito di riportare Santino in carreggiata e guidarlo all'ultimo dei grandi obiettivi rimasti: i 100000 Euro. 
Complice la pausa pranzo della sfiga (ogni tanto pure lei "stacca"), una ventata di spensieratezza danza nello studio, al ritmo di "Il coccodrillo come sta, non c'è nessuno che lo sa...", ghiotta occasione per Gino Paoli di rispolverare il suo repertorio di "salterello". 
Si ritorna al solito tran tran con il Dottore che esordisce declinando l'amletico dilemma, cambio o offerta?" 
Il nostro grande lavoratore umbro (quando non canta "Sapore di sfiga che ho sulla pelle") propende per la prima opzione, lasciando il 4 per il 5 della solarissima pacchista laziale. Tocca al nipotino "consigliare" quel numero, da quel pentanido che è la sua data di nascita (05-05-95). 
Per la gioia di grandi e piccini ritorna l'angolo sponsorizzato da X-Files. Ma questa volta niente killeraggi efferati, cospirazioni planetarie e incontri ravvicinati dell'ennesima solfa. Grazie al cielo, la "ipsolon" scartabellata dall'Angela abruzzese, non segue il cattivo esempio della coinquilina X: stavolta solo 70 Euro quindi niente reclami da sporgere alla prossima assemblea condominiale. 
Sull'esempio dell'incognito trionfo, i prossimi 2 tiri decidono di arridere al protagonista della serata: esce la scarpiera, gentile omaggio per il dottore, e la roboante cifrona di 20 centesimi. 
Il Doc mette 2 volte sul piatto 17000 Euro ma ci vuole ben altro per stuzzicare gli appetiti del nemico. 
A 6 pacchi dalla fine Gino Paoli batte Doctor Who  4-2, vantando ancora 50000 e 100000 Euro nel potenziale portfolio delle vincite. 
Il capitano coraggioso ha navigato lungo le acque burrascose della malasorte, sfidando l'ira di dio Nettuno. 
Il pericolo è il pane del suo ardimento, e ora che ha inghiottito l'ultimo boccone, (ruttino in corso di svolgimento) si appresta a veleggiar col vento in poppa attraverso l'ultimo tratto blu che lo separa dalla terra promessa. 
Solo una domanda irriverente: e se quel benedetto vento cambia? 
Che ne sarà della Terra Promessa di Santino Paoli? 
Sarà che di baciar la terraferma non se ne parla! L'unica possibilità che ci rimane è scrutare quella terra incantevole attraverso il binocolo, strumento nato per esaltare la percezione visiva ebbaaaasta! 
E' attraverso le lenti del rimpianto che Gino Paoli contempla con mesta rassegnazione gli sfuggenti contorni dell'Isola del Tesoro Mancata: i 100000 euro gettati negli abissi dal "Vitellone" toscano. 
Povero concorrente! Le sue legittime istanze di rivalsa si sono infrante ancora una volta contro quell'insensibile muraglia eretta dalla Dea Bendata a difesa della sua faziosa roccaforte. 
Non c'è modo di prenderla, quella fottuta fortuna! Il successivo prezzo da pagare è il drastico ridimensionamento dell'offerta del dottore, ora dimezzata a 8500 Euro. Nello studio echeggia sprezzante il disco di mille puntate combattute nell'arena dei pacchi.

"Rifiuto e vado avanti!". 

Purtroppo non si avanza nemmeno di un millimetro, anzi, in ossequio all'adagio gamberesco, sono due passi indietro come testimoniato dal terribile uno-due, responsabile del Kappaò dei 50000 e dei 20000 Euro. Unica speranza, il "contentino" dei 25000 Euro a fronte delle immani schifezze blu, degnamente rappresentate da due monetine del valore di uno, e mezzo euro. 
Il presagio di non vincere NIENTE è parte integrante del Santino Pensiero, ormai traslocato anima e corpo a Recanati. Pessimismo cosmico allo stato puro, seppure mitigato dalla grande carica umana e simpatia che caratterizzano il Leopardi del Terzo Millennio. 
Se potesse, il Poeta Vate, non aprirebbe il pacco successivo, perché dà già per scontata l'archiviazione della pratica "Tutti a casa senza un nichelino"...  
Non ci credete? Diamo in pasto alle vostre orecchie un'esibizione del Gino Paoli Pacchista..

- Sette, Trentino Alto Adige, vediamo... Se deve andà male...
- Cosa c'è qui dentro, Santino?
Sono andati via anche i 25(Mila), tu pensa! Pazienza (sussurro)...

Pazienza? Beh, a parte il fatto che il pacco trentino non è stato ancora partorito, cos'altro deve ancora succedere di disdicevole? La soppressione del gioco dei pacchi per volere divino?

Noooooo..... Ti prego non...
Grazie al cielo! Max riporta il pacco suicida trentino lontano dal cornicione del centesimo piano.
Sì, perché quando si crede di aver perso tutto, c'è sempre una seconda possibilità dietro l'angolo.

- Santino, te la ricordi come è fatta la tua vita?... 
  Ogni volta... RICOMINCIA!
OGGI con un pacco blu in meno! 

Finalmente un po' di serenità torna a coprire con una mano di arcobaleno quel fosco fatalismo che avvolgeva tavolino e dintorni. L'ideale per affrontare, mens in corpore sana, le insidie del grand finale (0,50 centesimi e 25000 Euro), tese da quel perfido burattinaio che è il dottore. Si sa, è la sua natura, non può farci niente. Dove vuole andare a parare con il cambio pacco stavolta? 

Eh, eh... Forse vuole aiutare Santino..

Il nostro simpatico brontolon-pessimista accetta il baratto senza pensarci due volte. 
Magari spera di fare 13 al totopacchi grazie al miracoloso ELISir di lunga vita, quintessenza della meraviglia marchigiana. O probabilmente è il potere scaramantico dei numeri a suggerirgli di cambiare il suo pacco 5 con quello prelevato dalla BELLISSIMA Elisa Lucidi...Quel numero 3 stampato nella sua testa, nel suo giubbetto... DAPPERTUTTO! 
Ragazzi, pensate quello che volete, ma non fatemi l'errore di credere fino in fondo alla redenzione di Gino Paoli. Dietro alla facciata tappezzata di numerini, numeroni e numeretti, c'è il solito disco nero che diffonde nell'etere il ritornello, "Sapore di sfiga che ho sulla pelle...". C'è la convinzione radicata che il copione di questa puntata è STATO GIA' scritto da una penna inesorabile e refrattaria al ripensamento. 
A nulla vale la speranza di ribaltare questo inoppugnabile verdetto, Santino ci aveva visto giusto, anzi sbagliato. Perchè ad Affari tuoi, come nella vita, "E' COSI'", nessuno ti regala niente. 
"Manco stì 25!".
Povero Gino canterino. Solo il tempo di abbozzare un sorriso amaro è farsi raggiungere dalla stretta consolatrice di Max. 

[SILENZIO]

Persino la minestra di fagioli ha smesso di ribollire, divorata dalle poderose fauci del dottore... Anzi no, un mestolo di quei legumi è ancora nel cantuccio del piatto, destinato al palato di Ornella Vanoni. 
Quell'ultima battuta lapidaria echeggia stizzita in teatro. E' il manifesto della sfortuna a caratteri cubitali. 

"NI-EEEN-TE!". 

Un po' te la sei voluta, caro Santino, però, proprio per i travagli esistenziali patiti e la simpatia che ti caratterizza, la tua partita avrebbe meritato ben altra sorte... PECCATO!










































































































































































































































































































































































































































































































































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